07 Giugno
Redazione
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Il ministro della giustizia Paola Severino, intervenendo, il 5 giugno scorso, presso l’assemblea dell’Unione parmense degli industriali, ha avuto modo di illustrare i principali strumenti attualmente in cantiere ai fini dello snellimento della giustizia italiana.
Oltre alle misure relative alla riduzione dei tempi di giustizia, appare di particolare rilievo l’avvio, previsto per il prossimo mese di settembre, dei Tribunali delle imprese, in numero di 20 su tutto il territorio nazionale.
Si tratta di uno strumento pensato allo scopo di realizzare una sensibile velocizzazione delle controversie imprenditoriali, mediante l’introduzione di uffici caratterizzati da un alto tasso di specializzazione nelle materie in questione.
Ciò dovrebbe, negli auspici del ministro, rendere più celeri i processi riguardanti le attività di impresa: si tratta, come è noto, di un settore che risente in modo particolarmente gravoso della lentezza del nostro sistema giudiziario, dal momento che, oltre ai danni direttamente lamentati dagli imprenditori, si pone il problema della sempre più scarsa propensione agli investimenti esteri, ovviamente scoraggiati dalla prospettiva di attese pluriennali nell’ipotesi, sempre possibile, di controversie civili.
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È fondamentale capire come si può gestire il conflitto per riuscire a superarlo al fine di raggiungere l’accordo.
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L’articolo 5, comma 1, del decreto legislativo n. 28/2010, che ha subito importanti modifiche da parte della riforma Cartabia, prevede le materie per le quali, chi intende avviare una causa, deve prima esperire la procedura di mediazione, tra cui “le liti relative a condominio”.
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Ecco quali sono le controversia condominiali per le quali esiste l’obbligo di esperire la mediazione obbligatoria.
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A febbraio 2025 è previsto un nuovo corso base per diventare mediatore civile, rivolto a tutti i laureati, della durata di 94 ore.
Materie di mediazione obbligatoria
Nelle controversie per le quali è previsto come obbligatorio l’esperimento del procedimento di mediazione, quest’ultimo è condizione di procedibilità della domanda giudiziale.
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La materia condominiale rientra nell’alveo in cui la mediazione si pone come condizione di procedibilità della domanda giudiziale.