12 Giugno
Redazione
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Dispute, controversie, liti: gli italiani si rivolgono sempre più frequentemente agli avvocati, e ai tribunali, per ottenere assistenza nella risoluzione delle controversie.
«Affidarsi al sistema giudiziario per tutelare i propri diritti rappresenta la prassi nella vita quotidiana dei cittadini. Tuttavia, molte persone non sono pienamente consapevoli dell’esistenza della mediazione civile quale strumento prezioso per la risoluzione bonaria delle controversie. Questa modalità, sottovalutata o addirittura trascurata, in realtà offre un’opportunità significativa per trovare un punto d’incontro tra le parti, evitando così il ricorso al tribunale», esordisce Salvatore Zambrino, titolare di A.D.R. Intesa, organismo di mediazione che da oltre un decennio si dedica alla risoluzione alternativa delle controversie in ambito civile e commerciale, nonché allo studio e alla promozione dei metodi di mediazione e arbitrato.
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L’articolo 5, comma 1, del decreto legislativo n. 28/2010, che ha subito importanti modifiche da parte della riforma Cartabia, prevede le materie per le quali, chi intende avviare una causa, deve prima esperire la procedura di mediazione, tra cui “le liti relative a condominio”.
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Nuovo corso base per diventare Mediatore Civile, rivolto a tutti i laureati, della durata di 94 ore ai sensi del DM 150/2023.
Materie di mediazione obbligatoria
Nelle controversie per le quali è previsto come obbligatorio l’esperimento del procedimento di mediazione, quest’ultimo è condizione di procedibilità della domanda giudiziale.
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La materia condominiale rientra nell’alveo in cui la mediazione si pone come condizione di procedibilità della domanda giudiziale.