La Commissione giustizia del Senato ”frena” sui tagli in materia di geografia giudiziaria
Parere favorevole, anche se accompagnato da non pochi rilievi critici, da parte della Commissione giustizia del Senato in ordine al provvedimento del Governo con il quale si prevede la revisione della geografia giudiziaria italiana, contemplandosi, come è noto, la soppressione di 37 tribunali, 38 Procure e 220 sezioni distaccate.
In particolare, la Commissione ha posto la condizione rappresentata dalla salvezza dai tagli di 18 tribunali e 39 Sezioni distaccate.
Premessa una totale condivisione circa la finalità di garantire una più razionale organizzazione delle risorse umane e materiali in vista delle esigenze di risparmio di spesa e di incremento di efficienza, la Commissione si sofferma poi sulle criticità che ritiene meritevoli di ponderato riesame.
Innanzitutto, si rileva come nell’esercizio del potere delegato il Governo non si sia strettamente attenuto, nella individuazione degli uffici da mantenere o da sopprimere, a tutti i criteri di delega disattendendo, in particolare, quelli che impongono, da un lato, di tenere conto delle “specificità territoriali del bacino di utenza anche con riguardo alla situazione infrastrutturale” e del “tasso di impatto della criminalità organizzata” e dall’altro di assumere come prioritaria linea di intervento il riequilibrio delle attuali competenze territoriali, demografiche e funzionali tra uffici limitrofi della stessa area provinciale caratterizzati da rilevanti differenze dimensionali.
In secondo luogo, si osserva come una corretta applicazione dei principi e criteri direttivi implichi un’adeguata e funzionale presenza di uffici giudiziari sul territorio, ridimensionando dunque la portata ablativa del provvedimento in oggetto e prevedendo, altresì, che nelle sedi dei Tribunali in via di soppressione sia comunque mantenuta una sezione distaccata del Tribunale accorpante.
Non risulta poi condivisibile la decisione governativa di procedere alla soppressione di tutte le sezioni distaccate, specialmente ove si consideri che essa è accompagnata da una collaterale e altrettanto drastica riduzione degli uffici di Giudice di Pace.
Non si condivide altresì la soppressione delle sezioni distaccate con bacino d’utenza superiore a 100.000 abitanti e un carico di lavoro con una media, nel periodo 2006 – 2010 di oltre 4000 sopravvenienze, anche in considerazione dell’effetto negativo che si verrebbe a produrre sui Tribunali accorpanti.
Si reputa poi indispensabile il mantenimento delle sezioni distaccate in aree montane, per i disagi infrastrutturali che la loro soppressione comporterebbe, soprattutto nel periodo invernale, così come si auspica la conservazioni delle sezioni di Ischia, Lipari e Porto Ferraio, stante l’impossibilità per i cittadini in alcuni giorni di raggiungere la terraferma.
Infine, si sottolinea come non si sia tenuto in adeguato conto, ai fini della soppressione, il rapporto tra i costi attuali degli uffici e i costi di riallocazione, così come il problema della effettiva disponibilità e idoneità delle strutture immobiliari delle sedi accorpanti, per non parlare delle strutture già realizzate che resterebbero, una volta dismesse, prive di utilizzo.
In relazione alle evidenziate criticità, dunque, la Commissione propone opportuni accorpamenti in modo tale da consentire non solo economie di scala, ma anche e soprattutto di rispettare i prioritari criteri indicati nella legge delega, che impone di tener conto del bacino di utenza, anche con riguardo alla situazione infrastrutturale.
La parola, ora, ritorna la Governo.